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Analisi

PIGNOLETTO è pensato per offrire un’ampia gamma di analisi che possano descrivere nel dettaglio lo stato di salute di un terreno agricolo.

 

Le analisi, incentrate sulle caratteristiche del suolo e della vegetazione, sono raccolte con diverse Tecniche e Strumenti, così da fornire un quadro completo e dettagliato dell’area in esame.

Fattoria estiva
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Analisi di laboratorio

Si tratta di determinazioni di tipo fisico e chimico sul suolo. I parametri analizzati sono la tessitura, che indica la ripartizione tra sabbia, limo e argilla e condiziona il comportamento del suolo (facilità di lavorazione, infiltrabilità, ritenzione idrica, aerazione, velocità di mineralizzazione della sostanza organica, ecc.), il pH, fondamentale per avere una prima indicazione sulla fertilità di un suolo, la sostanza organica, anch’essa indice del livello di fertilità del terreno, l’azoto totale, elemento portante della nutrizione vegetale, nonché elemento che può comportare problemi di tipo ambientale in seguito a dilavamento, i carbonati totali,  la cui presenza condiziona il pH, e infine fosforo assimilabile e potassio scambiabile, anche loro elementi principali della nutrizione delle piante.

Dati da drone e satellite

Le stesse caratteristiche del suolo analizzate in laboratorio possono anche essere raccolte su larga scala usando sensori e immagini iperspettrali e multispettrali. Le immagini  e le analisi prodotte tramite sensori montati su drone o satellite possono informare, tra le altre cose, sulla tessitura e la sostanza organica del suolo, la fluorescenza della clorofilla e l’indice di area fogliare, anch’esso indicatore della sanità delle piante.

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Conducibilità elettrica

La conducibilità elettrica è un parametro che fornisce la misura della facilità con cui il suolo si lascia attraversare dalla corrente elettrica. È in ottima relazione con alcune caratteristiche importanti del suolo, in particolare il contenuto idrico e la salinità, ma anche la tessitura, il contenuto di sostanza organica e la densità apparente.

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Concentrazione di elementi radioattivi

L’industria agricola viene regolarmente a contatto con elementi radioattivi sia di origine naturale (Torio-232, Uranio-238, Potassio-40) sia artificiale (come il Cesio-137, la zona del nord Italia è stata interessata particolarmente dalla contaminazione di Chernobyl). Questi elementi si distribuiscono e si legano al suolo in maniera differente a seconda della presenza di caratteristiche del terreno quali sostanza organica, argilla, limo etc. La misura di questi radionuclidi è importante non solo per ottenere una mappa “indiretta” di quelle che sono le caratteristiche di un suolo agricolo, ma anche perché possono rivelare possibili presenze di zone contaminate con radionuclidi artificiali immessi nell'ambiente dall’uomo.

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Misura dei neutroni cosmici

La misurazione di neutroni provenienti dai raggi cosmici e di come essi “rimbalzano” sul  suolo è una tecnica relativamente nuova e molto promettente per monitorare il contenuto d’acqua in un terreno, e può aiutare in maniera decisiva a studiare e controllare le risorse idriche.

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Caratterizzazione, diversità e impollinazione delle risorse florali

Gli insetti impollinatori e le specie erbacee e arbustive che fungono da “attrattori” per essi sono fondamentali in ambito agricolo, in quanto influenzano rese e qualità di produzione. Per poter collegare le misure quantitative del terreno con i relativi parametri biologici è necessario dunque caratterizzare la biodiversità dell’ecosistema in esame. La caratterizzazione di questi parametri consente di identificare potenziali rischi per la conservazione degli insetti e di progettare strategie di miglioramento ambientale con ricadute anche in ambito di agricoltura di precisione.

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Valutazione biomolecolare della vegetazione

Attraverso lo studio delle correlazioni tra specie batteriche presenti sulla pianta e nel suolo è possibile ottenere numerose informazioni sullo stato di salute della coltivazione, sulla qualità della pianta e dei suoi frutti, ma anche sulla loro tracciabilità geografica, tema piuttosto sentito dalla filiera agroalimentare. Essendo la vite (Vitis vinifera) una delle piante più importanti della Lombardia, le analisi condotte si sono focalizzate principalmente sull’identificazione e la correlazione delle specie batteriche presenti sulla superficie degli acini e del suolo di coltivazione.

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