di Roberto Comolli, Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Terra, Università degli Studi di Milano-Bicocca
La prima area di studio di PIGNOLETTO è stata scelta nelle campagne di Lodi, a sud della città, su terreni coltivati a seminativo (mais e loiessa). Poiché il progetto si propone di mappare le principali caratteristiche del suolo con l’impiego di sensori di vario tipo, per calibrazione e verifica è indispensabile avere una preliminare conoscenza approfondita di tali caratteristiche e della loro
variazione nel campo: è dunque necessario disporre di cartografie dei suoli molto dettagliate.
Un esempio delle analisi dei suoli e come essi possono essere diversi anche a poche decine di metri di distanza (foto © 2022 Roberto Comolli)
Nel caso di Lodi, per raggiungere questo obiettivo si è seguito l’approccio tradizionale: le mappe saranno disegnate a partire dalla conoscenza del suolo ottenuta grazie a numerosi punti di campionamento. Si è dunque proceduto in questo modo: sull’appezzamento, che si estende per circa 12 ettari, è stato eseguito un rilevamento a maglia regolare con un totale di 124 punti di campionamento (un numero molto elevato, giustificato dal fatto che siamo in una fase sperimentale). Di seguito sono stati aperti tre profili pedologici in punti di particolare interesse.
I profili pedologici sono il tipo di osservazione più completa: permettono di studiare il suolo nella sua interezza, dalla superficie fino a un paio di metri di profondità.
Il campionamento a maglia regolare è stato eseguito tramite sonda pedologica, un semplice strumento che permette di scendere fino a un metro di profondità e di riportare in superficie una “carota” di terreno. I profili pedologici sono il tipo di osservazione più completa: permettono di studiare il suolo nella sua interezza, dalla superficie fino a un paio di metri di profondità. Hanno però lo svantaggio di richiedere, per l’apertura, l’utilizzo di mezzi meccanici; sono inoltre molto più costosi e lenti rispetto al campionamento con sonda.
Nei profili, il suolo viene suddiviso in orizzonti, cioè in strati con caratteristiche omogenee, determinate dai processi di pedogenesi (cioè dai processi, accaduti nel corso del tempo, che hanno portato alla formazione del suolo così come lo vediamo oggi). Nel campionamento a maglia regolare, invece, il suolo è diviso per strati. Nel caso del nostro campo sperimentale, sono stati definiti due strati: 0-30 cm e 30-100 cm. Il primo è il topsoil, dove si trova la maggioranza delle radici e dove le piante coltivate attingono la maggior parte degli elementi nutritivi; il secondo è il subsoil, importante soprattutto perché le piante vi ricercano l’acqua necessaria per la loro crescita.
Il passo successivo sarà compiuto in laboratorio, analizzando i numerosi (circa 260) campioni raccolti in questa prima fase. Di seguito verranno redatte le mappe delle caratteristiche dei suoli, da confrontare con quelle che saranno ottenute ricorrendo ai sensori prossimali e a quelli portati dai droni.
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